Novak Djokovic manda un nuovo messaggio a Jannik Sinner e Carlos Alcaraz

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Pensione? Nemmeno per sogno. Si può sintetizzare così l’intervento di Novak Djokovic al World Sports Summit di Dubai, dove il nome del campione serbo figurava tra i destinatari dell’International Sports Award, assieme ad altre leggende dello sport come Roberto Baggio, Ronaldo, Andres Iniesta e Manny Pacquiao. 38 anni compiuti lo scorso 22 maggio, 101 tornei in carriera (24 dei quali del Grande Slam), Djokovic non ha nessuna intenzione di smettere e, anzi, non vede l’ora di tornare a competere con i fenomeni della nuova generazione, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.

“Le persone amano discutere e fare previsioni sul mio ritiro, ma la verità è che sento di avere ancora molto da dare – ha detto Djokovic dopo aver ricevuto il premio dallo sceicco Al Maktoum, emiro di Dubai -. Posso farlo non solo come atleta, ma come figura che può contribuire alla crescita del tennis in un momento di grande trasformazione. Il nostro sport sta cambiando rapidamente, e io voglio essere parte attiva di questa evoluzione, non un semplice spettatore. Fisicamente sto bene, mi sento competitivo, e il fatto di essere ancora numero quattro del mondo dimostra che il mio livello rimane alto”.

“Allo stesso tempo – ha aggiunto Nole -, è evidente che stia arrivando una nuova ondata di talenti. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner stanno costruendo, giorno dopo giorno, una rivalità che potrebbe segnare un’intera generazione, e assistere alla loro crescita da così vicino è stimolante. Vedere come interpretano il gioco, come si spingono l’un l’altro a migliorare, mi ricorda perché amo questo sport. Mi piace osservare le nuove generazioni, capire cosa portano di diverso e come stanno ridefinendo il tennis moderno”.

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Il presidente della FITP Angelo Binaghi è tornato a parlare di Jannik Sinner.
A far discutere nel finale di stagione è stato il forfait per la Coppa Davis.
"Jannik risponde come ha sempre fatto: con i risultati. Lasciamo parlare e scrivere certi opinionisti da strapazzo".
"Noi conosciamo Sinner da quando era un bambino. Il campione, certo, ma soprattutto il ragazzo. Meriterebbe una statua".
"L’anno prossimo? Spero possa giocare, ma abbiamo dimostrato una cosa fondamentale: sappiamo vincere anche senza il miglior giocatore del mondo".
"Il tennis italiano al top", ha sottolineato più in generale,
"Abbiamo credibilità internazionale, oltre a un italiano alla guida dell’ATP".
"Servirebbe per Roma un investimento che sarebbe comunque molto inferiore rispetto a quello necessario per Milano-Cortina".
"Quando uno sport raggiunge certi risultati e una popolarità simile, la sua casa naturale è la prima rete del servizio pubblico".
"La Nazionale di calcio, che speriamo torni ai Mondiali, dove viene trasmessa?", ha fatto notare.

Novak Djokovic ha incontrato per dieci volte in carriera Jannik Sinner, con un bilancio di sei vittorie per l’azzurro e quattro del serbo: Djokovic ha vinto i suoi incontri nei primi cinque scontri diretti perdendo tutti gli altri a partire da fine 2023, quando Sinner annullò due match point in Coppa Davis e riuscì a completare una leggendaria rimonta.

Per quanto riguarda i testa a testa con Carlos Alcaraz, invece, le statistiche parlano di nove incontri complessivi, con cinque vittorie di Djokovic e quattro del murciano. Due le sfide fra il veterano e l’attuale numero 1 nel 2025: Djokovic ha vinto ai quarti di finale dell’Australian Open, Alcaraz lo ha invece battuto in semifinale agli US Open, prima di battere Sinner in finale.

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